Avvicinare gli studenti a testi della letteratura non è sempre operazione scontata. Ascoltare e osservare le parole che prendono forma attraverso il corpo e la voce di un attore è sicuramente una delle vie più efficaci per raggiungere gli adolescenti e i giovani.
La forza performativa della parola teatrale fa sí che davanti agli occhi (e alle menti) degli studenti trovino concretezza testi di Platone, Boccaccio, Manzoni, ma anche di anonimi soldati nella campagna di Russia o di giullari medievali o di giornalisti-scrittori come Kapuscinski o di pensatori provocatori come Eric-Emmanuel Schmitt (per citare gli autori di passi confluiti in Nostos, Tradimenti, Giullari, Apologia di Socrate…).
Christian riesce a dare attualità ai testi che interpreta, pur rispettandoli quasi filologicamente: coglie infatti il messaggio di umanità che è sempre valido a lo restituisce con il gesto, l’intonazione, lo sguardo. In questo modo le parole della tradizione trovano ancora da dire in modo immediato ai ragazzi, e la mediazione di spiegazione e interpretazione diventa un completamento dell’incontro diretto con un testo il cui significato, se non capito profondamente, sarà comunque già intuito e fatto proprio.
La proposta di teatro a scuola, nell’ambiente del quotidiano lavoro degli studenti, ha il vantaggio di essere vissuta non come un momento extrascolastico bensí come un’integrazione, come una delle possibili attività che la scuola può proporre.
La scelta della location chiede necessariamente che venga asciugato tutto l’apparato scenico; la mancanza di una struttura teatrale in senso classico non toglie nulla alla performance. Se bastano un attore e uno spettatore per avere teatro, secondo la lezione di Grotowski, Christian raggiunge l’obiettivo: la riduzione al minimo di quanto non siano parola e fisicità dell’attore si rivela un valore aggiunto, poiché “costringe” il pubblico a concentrarsi sulle parole, cosa non scontata per i ragazzi della società dell’immagine.
Nel momento conclusivo in cui l’attore-regista dialoga con il giovane pubblico, il teatro non è più visto come un mezzo strumentale alla presentazione dei testi, bensí si rivela come una delle forme di comunicazione tra le più coinvolgenti e affascinanti, come un’arte con le sue tecniche, con le sue esigenze, con i suoi codici. Una scoperta con cui volentieri gli studenti si confrontano al termine dello spettacolo.