Il workshop si articola in sessioni teoriche, esercitazioni pratiche e simulazioni.
Può essere strutturato con un numero variabile di incontri e di ore complessive – tre/quattro incontri con cadenza settimanale, week end intensivi etc. – in funzione delle esigenze dei partecipanti e del tempo a disposizione.
Cosa rende un oratore eccezionale: il contenuto del suo discorso? Il tono di voce? Il linguaggio del corpo?
Naturalmente l’insieme di questi fattori! Ma se i contenuti di un discorso sono nutriti da uno specifico percorso accademico e/o professionale, il linguaggio del corpo e il tono della voce vengono usati quasi sempre istintivamente, se non addirittura inconsciamente: ci si preoccupa soprattutto dei concetti da comunicare, trascurando i segnali che il corpo e la voce inviano costantemente a chi ci ascolta, influenzando a livello sottile la sua disponibilità e addirittura il suo stato d’animo.
Possiamo avere idee straordinarie, ma per raggiungere veramente l’altro, risuonare in profondità, suscitare interesse ed entusiasmo, è fondamentale sostenere il discorso con un uso consapevole del corpo e della voce: strumenti così potenti che se non usati a nostro favore possono al contrario deconcentrare l’ascoltatore, indebolire il messaggio o addirittura sostituirlo, perché ogni volta che perdiamo il controllo di quello che fa il nostro corpo e di come moduliamo la nostra voce, il pubblico – a livello conscio o inconscio – lo percepisce e ne è distratto.
Fondamentale è dunque saper leggere anche il linguaggio del corpo altrui – i destinatari delle nostre parole – nonché interpretarne il tono di voce, per reagire in modo adeguato ai segnali negativi (cali di attenzione, irrequietezza, diffidenza) e avvalersi di quelli positivi (curiosità, apertura, sorpresa). In questo modo un discorso può elevarsi da monologo a dialogo vivo, in cui oratore e pubblico si sintonizzano veramente grazie ad un ascolto reciproco. La retorica infatti, antica arte della persuasione, non si riduce alla capacità di trasmettere concetti. Essa è anche la chiave per suscitare empatia e coinvolgimento emotivo, condizioni indispensabili affinché l’impatto e le “ricadute” di un discorso siano positivi e duraturi.