Nel centenario della nascita di Giancarlo Puecher, primo partigiano a venir insignito della medaglia d’oro al valor militare
Milano | Palazzo Marino, Sala Alessi
Interpretazione Christian Poggioni
Testo originale Gianfranco Beltramini
Drammaturgia Emilio D’agostino
Ingresso libero
Giancarlo Puecher Passavalli è una delle figure più rilevanti della Resistenza Lombarda. Catturato a soli vent’anni, respinse una proposta di fuga per non compromettere i compagni arrestati con lui. Profondamente religioso, al momento della fucilazione volle perdonare i componenti del plotone d’esecuzione.
Il racconto ripercorre gli ultimi tragici giorni della sua vita ed il processo farsa al termine del quale i fascisti, nella notte fra il 20 e il 21 dicembre 1943, lo fucilarono a Erba.
Queste le parole di Giancarlo nella sua lettera-testamento, scritta poche ore prima dell’esecuzione:
Muoio per la mia Patria. Ho sempre fatto il mio dovere di cittadino e di soldato. Spero che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni. […]. Viva l’Italia. L’amavo troppo la mia patria, non la tradite […] Perdono a coloro che mi giustiziano, perché non sanno quello che fanno e non pensano che l’uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia […] Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la Sua volontà.